giovedì 15 giugno 2017

ABITAZIONI SENZA IMU E TASI

Non tutte le abitazioni di lusso saranno chiamate a versare la prima rata di Imu e Tasi il 16 giugno del 2017. Se consideriamo le ville, a pagare saranno infatti solo i possessori degli immobili compresi nella categoria catastale A8. "Graziata", invece, la categoria catastale A7, che comprende le abitazioni definite come "villini". Per villino deve intendersi un fabbricato, anche se suddiviso in unità immobiliari, avente caratteristiche costruttive, tecnologiche e rifiniture proprie di un fabbricato di tipo civile o economico. In più deve essere dotato, per tutte o parte delle unità immobiliari, di aree esterne ad uso esclusivo.
A/8 abitazioni in ville - categoria che paga Imu e Tasi
Per ville devono intendersi quegli immobili caratterizzati essenzialmente dalla presenza di parco e/o giardino, edificate in zone urbanistiche destinate a tali costruzioni o in zone di pregio con caratteristiche costruttive e di rifiniture, di livello superiore all'ordinario.
Toccherà quindi al proprietario verificare l'esatta classe di appartenenza del proprio immobile e scoprire così se pagherà o no.

Fonte: Idealista news

lunedì 12 giugno 2017

CASA ANTI LADRO

Il portale ProntoPro.it ha fatto i conti in tasca a chi deciderà di mettere mano al portafogli per rendere la casa sicura: secondo gli specialisti del sito servono 4.150 euro in totale.
I primi punti deboli delle case sono sicuramente porte e finestre, spesso dimenticate socchiuse o facilmente forzabili con pratiche nemmeno troppo sofisticate. Per questo la prima cosa in cui investire sono proprio infissi e porte d’ingresso. Per una porta blindata la spesa media è di 1.100 euro, tra l’acquisto dell’oggetto e l’installazione: è importante sapere che ne esistono di diversi tipi e con diverse caratteristiche, che solo un bravo professionista conosce a fondo per poter consigliare la porta migliore in base al diverso tipo di appartamento.
Sul capitolo finestre i costi si aggirano attorno ai 1.400 euro al metro quadrato. Scegliere infissi antisfondamento consente di scongiurare il rischio che i topi di appartamento si intrufolino in casa in poco meno di 30 secondi, tempo medio impiegato per forzare un infisso comune. Esistono sei classi di sicurezza per le finestre e le portefinestre blindate, la scelta va basata su un criterio economico e di necessità di robustezza. Le classi più alte possono comportare costi ingenti: se non rientrano nel budget si può rimediare con inferriate, che costano meno (circa 350 euro per un’apertura media) e sono maggiormente personalizzabili, con le decorazioni e i disegni delle grate.
Installare un impianto antifurto in un’abitazione da 70 metri quadrati costa mediamente 1.300 euro, spesa per cui è prevista entro il 31 dicembre una detrazione fiscale del 50%. Se non si hanno problemi di budget, la soluzione più sicura è quella di un impianto di sicurezza domotico, controllabile da remoto attraverso smartphone e tablet anche quando si è lontani da casa.
Fonte: Immobiliare.i news

martedì 6 giugno 2017

PIGNORAMENTO 1° CASA

QUANDO PUO’ ESSERE PIGNORATA – La prima casa è pignorabile se i debiti contratti dal proprietario sono verso soggetti privati: la banca con cui si è stipulato un mutuo o qualsiasi altro soggetto terzo che non sia il Fisco o lo Stato. In questi casi la casa è pignorabile poiché il divieto di pignorabilità è volto soltanto agli agenti di riscossione. Prima di giungere al pignoramento della prima casa da parte della banca, quindi, forse sarebbe il caso di procedere per altre vie e prendere in considerazione l’ipotesi, magari, di vendere l’immobile per saldare il debito e lasciare, in ogni caso, una somma che permetta di andare avanti.
Così come le banche, anche i creditori privati (compresi i familiari) possono ottenere il pignoramento della casa, indipendentemente dal fatto che si tratti di prima casa o dell’unica abitazione di proprietà del soggetto. In questo caso, infatti, non si applicano le tutele previste per il fisco.
QUANDO NON PUO’ ESSERE PIGNORATA – Il divieto di pignoramento della prima casa è consentito, ad esempio, ad Equitalia e a qualsiasi altro ente di riscossione: in questo caso il pignoramento non è consentito dall’ordinamento. All’ente di riscossione è consentito soltanto iscrivere un’ipoteca sull’immobile solo se il debito è superiore a 20mila euro. L’agente di riscossione, quindi, non può procedere esecutivamente contro la prima casa, ma deve limitarsi all’iscrizione di un’ipoteca partecipando, in seguito, ad eventuali azioni esecutive da parte di privati (la banca per esempio). Ad ogni modo, affinché l’agente della riscossione non possa procedere al pignoramento della prima casa, è necessario che ci siano determinati requisti, ovvero:
◾deve essere l’unico immobile di proprietà del creditore;
◾deve essere l’immobile dove il creditore risiede anagraficamente;
◾deve essere un immobile non qualificabile come bene di lusso.

Fonte: QuiFinanza