mercoledì 8 aprile 2015

E' il momento giusto per comprare casa

Secondo l’ultimo rapporto Nomisma – citato dal Corriere della Sera - i prezzi sono previsti in calo del 2,9% per poi tornare in territorio positivo (+0,9%) nel 2016 e consolidare la ripresa (+3%) nel 2017. Un’altra condizione favorevole è il il fatto che i tassi dei mutui sono ai minimi storici e i titoli di sono irrisori. Una serie di informazioni che spingono a pensare che arrivato il momento buono per comprare casa.
 
Ecco alcuni consigli: 

Ristrutturata o no? - Certamente una casa da sistemare costa meno e gode di una serie di agevolazioni fiscali legate alla manutenzione straordinaria e all’efficientamento energetico. Per quanto riguarda i lavoro di ristrutturazione si ottiene un bonus fiscale in dieci anni del 50% sulla spesa effettuata fino a 96mila euro, nel secondo il vantaggio è del 65% per importi variabili a seconda delle opere.

Il momento del rogito è l’atto conclusivo della procedura che porta all’acquisto dell’appartamento: “Se la casa è nuova bisogna verificare – scrive il Corriere - che il costruttore abbia stipulato una fideiussione a garanzia degli acconti e verificare con l’ausilio di un tecnico il capitolato.” Inoltre si deve essere sicuri che sull’appartamento non vi siano ipoteche e che chi vende abbia effettivamente titolo per farlo. Nel caso in cui l’acquisto venga effettuato con il tramite di un’agenzia immobiliare, dovreste essere più tranquilli perché questi controlli li fanno loro.

Bisogna essere sicuri che non vi siano pendenze con l’amministratore del condominio perché in caso contrario i costi ricadono sul nuovo acquirente.

E' conveniente comprare casa per investimento? Il rendimento può superare il 2% netto all’anno, tuttavia bisogna considerare che sugli immobili si pagano due patrimoniali, la Tasi e l’Imu. E' anche vero - fa notare il Corriere - che su qualsiasi somma investita si paga comunque una patrimoniale dello 0,2% e che se si rivende la casa dopo più di cinque anni guadagnandoci non si paga nulla sul surplus mentre sugli strumenti finanziari è dovuta l’imposta sul capital gain (12,5% o 26% a seconda del tipo di investimento).

Il tasso nominale dei mutui variabili è sceso anche sotto al 2%; per i fissi le richieste sono minori al 3%: il denaro è decisamente a buon mercato. 

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