martedì 1 dicembre 2015

Il prestito vitalizio ipotecario

Il prestito vitalizio ipotecario è una particolare tipologia di finanziamento senza rate, destinato a
persone fisiche con più di 60 anni di età con un titolo di proprietà su un immobile residenziale.

Il finanziamento è ideato in modo tale da non prevedere rimborsi di alcun tipo, nemmeno per gli interessi, fino alla morte del contraente, (ovvero, se cointestato a una coppia di ultra sessantenni, con la scomparsa del coniuge più longevo). Spese e interessi vengono capitalizzati e sono dovuti solo a scadenza. Il rimborso, a meno di rimborso volontario anticipato da parte del sottoscrittore, è a carico degli eredi. Il prestito non prevede quindi il pagamento di alcuna rata per tutta la sua durata ma capitale e interessi sono capitalizzati fino a scadenza e maturano interessi.

In taluni casi il prodotto può essere abbinato a una clausola contrattuale (nota nel mondo anglosassone come "no negative equity guarantee") che limita il valore del debito a carico degli eredi al valore di realizzo dell'immobile dato in garanzia: in tal caso è la società finanziaria che si accolla l'eventuale debito eccedente rinunciando a rivalersi nei confronti degli eredi a condizione che il rimborso avvenga a fronte della vendita dell'immobile per tramite di un curatore indipendente ed a prezzo di mercato.

Il prestito vitalizio può permettere di mettere in circolo molta finanza, rilanciando anche parte dell'economia. "Che sia atteso non c'è dubbio, la legge del 2005 non ha avuto successo e bisognava rivederla, come hanno fatto gli onorevoli Causi e Misiani", afferma Pietro Locatelli, esperto del settore bancario e finanziario. Una legge ora più applicabile, fatta per venire incontro alle esigenze degli anziani, come avviene in Europa. Parlando di mutui Locatelli mette l'accento sul fenomeno delle surroghe che incide fortemente sul volume delle rogazioni delle banche.

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