giovedì 27 ottobre 2016

TERZO TRIMESTRE 2016: MERCATO IMMOBILIARE ITALIANO IN CRESCITA DEL 17%

Nel terzo trimestre 2016 sono stati investiti poco più di 1,7 miliardi di euro nel mercato immobiliare italiano, in crescita del 17% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. 
Il volume delle transazioni dei primi 9 mesi dell’anno sale a 5,4 miliardi di euro, superiore del 5% rispetto al dato dello stesso periodo dello scorso anno. A livello europeo invece il volume delle transazioni dei primi 9 mesi è pari a 163 miliardi di euro, in calo del 16% rispetto al dato dello stesso periodo dello scorso anno.
In questo trimestre si registra un’inversione di tendenza per quanto riguarda il capitale domestico che ha pesato per il 51% sul totale degli investimenti, contro il 21 % nel Q2 2016 (+30%).
Nel Q3 il capitale straniero ha rappresentato il 49% degli investimenti totali, con 856 milioni di Euro, in calo del 32% rispetto allo stesso trimestre del 2015.
Per quanto riguarda i settori, il retail ha registrato la maggior quota di investimenti con circa 830 milioni di Euro investiti nel trimestre (+176% rispetto al terzo trimestre 2015), seguiti dal settore uffici che ha raggiunto quota 444 milioni di euro (-36% rispetto al terzo trimestre 2015). Il settore degli Hotel con 285 milioni investiti (+8% sul terzo trimestre 2015) continua ad attrarre una quota significativa di capitali.
Roma continua a riscuotere interesse tra gli investitori, con circa 375 milioni di euro investiti nel terzo trimestre del 2016, in crescita rispetto allo stesso trimestre del 2015 e in linea con il dato di Milano che ha registrato 388 milioni di euro investiti.
Milano, da sempre meta preferita per gli investimenti, nei primi 9 mesi del 2016 ha raggiunto la quota di 1,8 miliardi di euro, con una prevalenza di investimenti nel settore direzionale che ha pesato per il 74% del totale.
L’interesse per il settore immobiliare si è confermato forte in questi primi 9 mesi, con un’attività più dinamica se guardiamo al numero dei deal, quasi raddoppiato rispetto al 2015. È interessante notare come il dato italiano sia in controtendenza rispetto a quello europeo, il che dimostra come il ciclo immobiliare italiano sia ritardato rispetto a quello europeo.
L’aumento della quota di capitale domestico investito è indice di un mercato che ricomincia a guadagnare interesse anche agli occhi degli stessi investitori italiani, tuttavia il decremento degli investimenti esteri non è incoraggiante, soprattutto in vista del risultato del referendum che, se negativo, potrebbe non rassicurare gli investitori internazionali.
Esiste ancora un forte divario tra rendimenti del prodotto core rispetto agli altri; per questo motivo sarà importante individuare e lavorare su nuove classi di investimento per creare rendimenti apprezzabili anche su prodotti non core.

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