venerdì 15 maggio 2015

Nuovo DDL per la riconversione delle aree industriali

La senatrice del Partito Democratico Camilla Fabbri ha presentato un disegno di legge, il numero 1836, che si pone l’obiettivo di riconvertire e riqualificare quelle immense aree industriali completamente spopolate e abbandonate in questi anni di crisi. Il ddl prevede lo stanziamento di ben 150 milioni di euro per i tre anni dal 2015 al 2017 e consentirebbe all’edilizia italiana di tirare una boccata di ossigeno, offrendo alle imprese terreno fertile e condizioni vantaggiose su cui lavorare. Riqualificare aree urbane oggi inutilizzate vorrebbe dire anche non consumare altro terreno, considerate anche le preoccupanti condizioni della cementificazione del nostro territorio italiano.
Al posto delle grandi fabbriche che hanno chiuso i battenti, secondo questo disegno di legge, potrebbero sorgere nuovi complessi residenziali di edilizia sociale o infrastrutture pubbliche. Per edificare basterebbero degli accordi di programma che sostituirebbero l’approvazione dei piani urbanistici. A tutti i nuovi interventi verrebbe riconosciuto carattere di pubblica utilità, urgenza e indifferibilità.
Ci sono alcune condizioni che le imprese che si aggiudicheranno dovranno rispettare. Innanzitutto la zona andrà bonificata da eventuale presenza di amianto; il 20% dei nuovi edifici deve essere destinato ad un uso pubblico; bisogna ripopolare la zona di insediamenti produttivi, commerciali e turistici; una quota delle nuove costruzioni deve essere riservata a residenze di edilizia sociale.
Se tutto andrà in porto, come gli esperti si attendono, questo tipo di interventi consentirà di dare un’importante spinta all’edilizia italiana, creando possibilmente occupazione; di sfruttare terreni spesso immensi, parzialmente cementificati e inutilizzati; di non consumare ulteriore suolo per le nuove esigenze abitative.

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