lunedì 4 maggio 2015

Torna il sereno nel mercato immobiliare

Nel 2014, sono aumentate le transazioni. Migliora soprattutto il settore residenziale.

Dopo sette anni di perdite, le compravendite immobiliari, nell’anno appena concluso, il 2014, tornano in campo positivo: +1,8% rispetto al dato complessivo del 2013.
Un risultato positivo consolidato dal rialzo del quarto trimestre che, con un +5,5%, ha confermato gli andamenti già evidenziati nel corso degli altri periodi dell’anno, eccezion
fatta per il secondo trimestre, l’unico a presentare valori negativi rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

Nell’ambito di una generale ripresa delle compravendite immobiliari, il settore trainante è decisamente il residenziale che cresce del 3,6% su base annua, con un quarto trimestre
particolarmente positivo che fa segnare un aumento del 7,1% rispetto allo stesso trimestre del 2013.
Anche le transazioni di pertinenze dimostrano un incremento nell’ultimo periodo (+4,1%), bilanciando le perdite della prima metà dell’anno (variazione annua +0,3%).
Dati che confermano la sensazione che il segmento abitativo abbia ripreso a riscuotere interesse coinvolgendo lentamente anche le pertinenze.

Con un impatto numericamente inferiore, i settori commerciale e produttivo manifestano anch’essi un risveglio.
Il commerciale registra un aumento complessivo del 5,7%, nonostante i cali nel primo semestre; infatti i segnali di ripresa si sono rafforzati in chiusura dell’anno quando il settore ha raggiunto un considerevole aumento (+14,1%) rispetto agli ultimi tre mesi dello scorso anno.
Anche il settore produttivo manifesta un incremento di volumi, accentuato soprattutto nel secondo trimestre (+10,4%), che su base annuale si attesta sul +3,6%.

L’unico settore che non è stato investito da questo risveglio delle transazioni è il terziario che, nel procedere dell’anno, ha gradatamente “arginato le perdite”, nel senso che nei trimestri ha perso sempre meno fino a un quarto trimestre in cui ha fatto registrare una sostanziale “stabilità” (+0,3%) pur chiudendo ancora con segnali negativi se si considera l’intero anno (-4,6%).

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