mercoledì 22 luglio 2015

In aumento le disdette sui contratti di affitto

Sempre più di frequente si lascia un appartamento in affitto per trovare una nuova abitazione da affittare a condizioni migliori.
Molti disdicono l'affitto per fronteggiare la crisi, cercando soluzioni abitative più economiche. Alcuni, invece, avvantaggiandosi dell'ampia offerta di case che la crisi ha prodotto, lasciano il proprio appartamento troppo piccolo o in una zona non di gradimento per una abitazione più comoda, spaziosa o moderna.

Le difficoltà economiche che la crisi ha determinato per molte famiglie e l'ampia disponibilità di immobili in affitto dovuta alla stagnazione delle compravendite sono il mix di ingredienti alla base di questo dato.

Tra le città che hanno registrato i valori più alti di disdette per motivazioni abitative segnaliamo Roma, Firenze, Venezia, Napoli.

Ma dopo aver abbandonato l'immobile in affitto, che fine fa l'ex inquilino?

Nella gran parte dei casi, rimane inquilino. Infatti, l'analisi ci dice che in oltre 2 casi su 3 (per la precisione, nel 69% dei casi) i conduttori dopo la disdetta si rivolgono nuovamente all'affitto.

Pochi (solo il 18% del totale) gli inquilini che possono "affrancarsi" dalla locazione per andare a vivere in una casa di proprietà. 

Significativo, e sicuramente al di sopra di quello che ci si potrebbe aspettare, il numero di inquilini che sfruttano l'ospitalità di amici e parenti. Sia che si tratti di una forma di ospitalità di natura familiare che legata a rapporti di amicizia; tanto che si tratti di un accordo verbale tra le parti, quanto di un contratto di comodato d'uso gratuito vero e proprio; fatto sta che ben il 13% degli inquilini che danno disdetta lo fanno per appoggiarsi in casa di qualcun altro, a titolo di favore.

Per retaggio culturale questo fenomeno risulta particolarmente intenso nelle realtà del centro-sud Italia: Napoli, Cagliari e Bari sono in testa a questa particolare classifica.

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