mercoledì 22 luglio 2015

L'immobiliare dopo la Riforma della Pubblica Amministrazione


Il Governo ha approvato la delega di riforma della Pubblica amministrazione
  

Il testo contiene un pacchetto di misure generaliste - tra cui spicca l'abolizione del voto minimo di laurea per partecipare ai pubblici concorsi, il passaggio dalle Asl all'Inps delle funzioni di controllo sulle malattie dei dipendenti pubblici (una misura per combattere l'assenteismo negli uffici pubblici), la fusione del corpo forestale con altre forze dello Stato – ma non mancano novità che - almeno sulla carta -  sono destinate portare modifiche importanti  anche nel mondo del mattone. 
  
A partire dagli appalti sulle grandi opere, dove risultano semplificati i  procedimenti amministrativi speciali per insediamenti produttivi e opere di interesse generale, tra cui il beneficio di termini ridotti fino al 50% rispetto a quelli ordinari della legge n. 241/1990. 
  
Palazzo Chigi selezionerà poi gli interventi per i quali potranno scattare le deroghe. Inoltre, il presidente del Consiglio potrà esercitare poteri sostitutivi – anche via delega - per sbloccare le situazioni incagliate.  
  
Preoccupazione invece sui tagli in vista per le Camere di commercio (a cui spetta la gestione, ad esempio, del Registro delle imprese, oltre che funzioni di monitoraggio sui mercati immobiliari locali, attraverso raccolte dati e osservatori): l’articolo 8 il ddl mette in pista infatti  una delega per la riforma delle Camcom che dovranno ridursi da 105 a 60. 
Nella riduzione si dovrà tenere conto della soglia dimensionale minima di 75mila imprese iscritte o annotate nel Registro (la soglia fissata al Senato era di 80mila).


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