giovedì 24 settembre 2015

PARETI VERDI IN CASA



Un quadro vegetale in camera da letto, un vaso appeso in cucina, un giardino in salotto: ecco alcune soluzioni per aggiungere un tocco green alla propria casa con il giardinaggio... in verticale. Alcune piante d’appartamento sono perfette per assorbire i vapori di sostanze dannose che possono essere presenti nei luoghi chiusi. E se manca lo spazio basta appenderle a una parete e coltivarle in speciali “tasche” di tessuto.

Le piante adatte:
  • Aglaonema Crispus (Aglaonema) appartiene alla famiglia delle Araceae, ha un fogliame color verde argentato, ama gli ambienti luminosi e per svilupparsi con prosperità ha bisogno di un ambiente caldo umido con temperatura tra i 15 e i 27°C. Il suo pregio è quello di purificare l’aria da sostanze inquinanti come benzene e formaldeide. Va annaffiata settimanalmente. 
  • Syngonium (singonio) ama temperature più miti tra i 18 e i 20°C. Come l’Aglaonema ha un alto potere purificante da formaldeide, monossido di carbonio e xilene. Anch’essa necessita di irrigazioni settimanali e concimazioni ogni tre mesi circa, con concime liquido. 
  • Nephrolepsis exaltata, la felce di Boston, essendo una pianta da sottobosco vive bene in locali non eccessivamente luminosi purché l’umidità sia elevata. Più di Aglaonema e Singonio è in grado di assorbire la formaldeide dall’ambiente e oltre a quello assimila anche lo xilene ed è in grado di riequilibrare la carica ionica dell’aria. 
  • Sanseviera liberica, appartenente alla famiglia delle Liliaceae, ha foglie compatte e portamento a rosetta ed è particolarmente adatta agli ambienti domestici dal momento che è in grado di effettuare la fotosintesi clorofilliana, seppur in tono minore, anche nelle ore notturne. Ama gli ambienti caldi e luminosi con temperature non inferiori ai 16°C. Le annaffiature sono da apportare solo qualora il terreno sia del tutto asciutto. Il suo potere di purificazione dell’aria agisce bene su elementi come il benzene, lo xilene, il tricloroetilene, il toluene e la formaldeide. 


La manutenzione: il segreto è l’umidità

La parete verticale se viene realizzata all’esterno prevede la formazione di una barriera di vegetazione continua capace di ricreare per la grande superficie traspirante una sorta di microclima caratterizzato da un’elevata umidità che avvolge le piante e migliora l’ambiente. Nelle realizzazioni domestiche quest’effetto di barriera verde è più difficile da ottenere per la dimensione limitata e per l’aria secca che caratterizza, specie durante l’inverno, le nostre case. Le piante per vegetare con forza e svolgere il loro compito di “filtro dell’aria dagli inquinanti” devono essere mantenute in condizioni di temperatura e umidità ideali.Umidità che dovremo fornire in due modi: con le bagnature, consentendo alla pianta di assorbire quanto necessita, e con le irrorazioni sulle foglie. Le irrorazioni sulla vegetazione sono sempre positive e devono essere eseguite con regolarità per consentire alla pianta di massimizzare la fotosintesi clorofilliana tenendo aperti gli stomi, responsabili degli scambi gassosi con l’esterno. Aria secca, temperature alte, scarso assorbimento d’acqua dalle radici spingono la pianta a difendersi da un ulteriore disidratamento chiudendo gli stomi. In questo modo la pianta non sintetizza nuove sostanza nutritive e non assorbe inquinanti. Il consiglio è dunque quello di irrorare spesso, anche tutti i giorni, e bagnare con continuità poco e spesso per mantenere costante il livello di umidità del substrato ed evitare ristagno d’acqua sul fondo dei contenitori.


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