martedì 27 ottobre 2015

Compravendite sù del 7% senza la tassa sulla casa

Secondo quanto affermato dall’Amministratore delegato della borsa immobiliare, se fosse confermata l'abolizione dell'Imu sulla prima casa, prevista dall’ultima legge di stabilità,  di sicuro vi sarebbe un’inversione di tendenza nelle compravendite. Addirittura le sue previsioni arrivano ad un inversione pari al 7 e l’8 %. Il tutto riconducibile al fatto che gli acquisti sono frenati proprio dalla paura della tassazione. 
Da questo è emerso che il mercato immobiliare ha registrato un ribasso dei valori di compravendita pari a circa -1,7% e per quanto attiene la locazione degli immobili residenziali al -0,5%.  Chi vende è fermo in attesa di momenti migliori. Chi compra spera di fare l’affare. E’ una situazione paradossale. La stasi del mercato deriva proprio dall’incertezza di valori futuribili. Tra le  abitazioni più vendute quelle che non superano i 350000,00 euro. 
Interventi di riqualificazione urbana, porterebbero in molte zone un incremento valore immobili, a vantaggio delle stesse istituzioni che poco fanno per i territori. “In Italia – secondo Giovanni Adelfi, presidente della Borsa Immobiliare – dal 2008 in poi abbiamo avuto un decremento dei valori immobiliari che è sotto gli occhi di tutti. In valore assoluto, in Italia si sono persi 70/80 milioni di euro sul valore immobiliare, una vera e propria debacle. In Italia c’è un segno più’ che attesta una crescita delle compravendite intorno al 3,5%, ma il problema dipende dal rallentamento del sistema bancario, c’è ancora troppa selezione nell’erogazione dei mutui, il 40% delle richieste viene ancora bocciato”. Il vero problema rimane, infondo, quello dell’accesso al credito. Nonostante i nuovi segnali di ripresa dell’economia generale e  del Pil, accendere un mutuo, anche considerando l’allettante possibilità di mutuo surroga in futuro, resta ancora un problema soprattutto a causa della precarietà lavorativa diffusa.

Nessun commento:

Posta un commento