ISEE 2016, novità e guida al calcoloDal 1999, tutti i coloro che chiedono servizi sociali, servizi assistenziali, prestazioni e molte forme di agevolazioni devono munirsi e presentare la certificazione ISEE, l’acronimo di Indicatore della Situazione Economica Equivalente. serve per calcolare le condizioni economiche di una famiglia nel momento in cui richiede un particolare servizio. Dal 2015, se il meccanismo di calcolo dell’indicatore è rimasto più o meno identico, le procedure per ottenerlo sono cambiate, inasprendosi di molto. L’opera di riforma dell’ISEE è proseguita anche nel 2016, con alcune importanti novità che bisogna conoscere.

Guida al calcolo e fattori che incidono

L’ISEE è nato per permettere di distinguere le famiglie, oltre che in base ai redditi, anche in base alla diversa struttura familiare. I fattori utili al calcolo sono il reddito complessivo della famiglia del richiedente e la scala di equivalenza. Proprio la scala di equivalenza, cioè il coefficiente con cui va diviso il reddito complessivo, permette di differenziare due famiglie con lo stesso reddito, ma che magari hanno un numero di componenti diverso o con situazioni particolari al proprio interno (invalidi, studenti e così via). Per calcolare l’ammontare del reddito complessivo bisogna inserire tutti i redditi dei soggetti del nucleo familiare, sia dal lavoro dipendente che da autonomo. E' necessario inserire tutti i dati degli immobili posseduti, dei titoli mobiliari, quindi conti correnti, carte di credito, buoni fruttiferi e libretti di risparmio ed infine anche tutti i veicoli di cui dispone il nucleo familiare.

Come richiederlo

Il soggetto interessato a richiedere l’ISEE deve sottoscrivere la Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU),  modello autodichiarativo di tutti i dati necessari. La DSU va compilata e sottoscritta presso un CAF o un commercialista e bisogna allegare le copie di tutta la documentazione necessaria, quindi CU, 730 o Modello Unico, copie dei libretti di circolazione dei veicoli, copie dei buoni postali, libretti di risparmio, certificato di giacenza media di carte di credito e conti correnti (lo rilascia la banca o le Poste). La DSU non è il certificato ISEE che sarà rilasciato solo dopo che l'INPS avrà completato i controlli incrociati tra quanto dichiarato e quello presente nelle banche dati. I servizi più comuni per accedere ai quali è necessaria la presentazione dell'ISEE sono i servizi sociali, le riduzioni di utenze domestiche come gas e luce, i ticket sanitari e le prestazioni per figli studenti.

Novità 2016

La vera rivoluzione è stata fatta lo scorso anno, con l’inizio dei controlli, automatici e più serrati su titoli di risparmio che prima erano una voce poco indicata nelle DSU. Dal punto di vista tecnico, dal 2016 bisogna specificare quali modelli fiscali sono quelli da cui sono stati estrapolati i dati. Da quest’anno bisogna distinguere in dichiarazione se il figlio sia studente universitario o no, mentre fino allo scorso anno la definizione studente era generica. Bisogna inserire anche i contributi spese ed i rimborsi come quelli chilometrici, se questi hanno una ricevuta che ne comprovi l’elargizione. Vanno indicate anche le spese sostenute per il lavoro domestico, quindi per badanti e colf. Qualche differenza anche per il patrimonio mobiliare dove, oltre che conti correnti e loro giacenza media, vanno indicati anche i saldi e le giacenze della carte di credito prepagate di ultima generazione, quelle che dispongono di codice IBAN.

Fonte: it.Blastingnews.com